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May 17, 2025 - DA Admin

Ummagumma

Ummagumma: l’esperimento più audace dei Pink Floyd


Pubblicato nel novembre 1969, Ummagumma è uno degli album più particolari della discografia dei Pink Floyd. Si tratta di un doppio LP: il primo disco è registrato dal vivo, mentre il secondo è un esperimento in studio in cui ogni membro della band ha realizzato una propria suite personale. Questo progetto rappresenta il culmine della fase sperimentale dei Pink Floyd prima della svolta concettuale degli anni '70.

Ummagumma è un album divisivo: amato da chi apprezza il lato più audace e creativo della band, criticato da chi preferisce la coesione dei lavori successivi. Ma è proprio questa sua natura anarchica a renderlo un pezzo fondamentale per comprendere la crescita artistica del gruppo.


Il disco live: la potenza dei Pink Floyd dal vivo


Il primo disco di Ummagumma raccoglie registrazioni dal vivo di quattro brani iconici: "Astronomy Domine""Careful with That Axe, Eugene""Set the Controls for the Heart of the Sun" e "A Saucerful of Secrets". Queste versioni live mettono in luce la capacità dei Pink Floyd di trasformare ogni esibizione in un’esperienza immersiva, con lunghe improvvisazioni, dinamiche potenti e un uso sapiente della quadrafonia.

In particolare, "Careful with That Axe, Eugene" diventa un tour de force di tensione sonora, con sussurri, urla e un crescendo ipnotico che incolla lo spettatore alla sedia. Questa componente live è ciò che più si ricollega all’esperienza proposta oggi dai concerti Pink Floyd Immersion, dove la qualità del suono e l’atmosfera avvolgente sono centrali.


Il disco in studio: quattro personalità a confronto


Il secondo disco di Ummagumma rappresenta una vera sfida: ogni membro della band ha a disposizione un lato del vinile per esprimersi liberamente, senza vincoli stilistici.

  • Richard Wright apre con "Sysyphus", una suite strumentale in quattro movimenti che mescola pianoforte classico e suoni avanguardistici, evocando immagini mitologiche e paesaggi sonori surreali.

  • Roger Waters propone "Grantchester Meadows", un brano acustico intimo e bucolico, seguito dal grottesco e sperimentale "Several Species of Small Furry Animals Gathered Together in a Cave and Grooving with a Pict", titolo che è già un programma.

  • David Gilmour, con "The Narrow Way", sperimenta con stratificazioni sonore e atmosfere eteree, gettando le basi per il suo stile chitarristico futuro.

  • Nick Mason chiude con "The Grand Vizier's Garden Party", una suite per percussioni che esplora il ritmo come elemento narrativo.


Un album fuori dagli schemi


Ummagumma non è un album facile. Non segue le convenzioni della musica popolare e richiede all’ascoltatore una partecipazione attiva. Tuttavia, è un documento prezioso della libertà espressiva dei Pink Floyd in una fase di piena esplorazione artistica.

Molti elementi sperimentati in Ummagumma torneranno nei lavori successivi in forma più matura e coesa. È il laboratorio in cui i Pink Floyd mettono alla prova sé stessi, prima di arrivare ai capolavori come "Meddle" e "The Dark Side of the Moon".


Ummagumma e i concerti Pink Floyd Immersion


L’approccio immersivo di Ummagumma rivive nei concerti Pink Floyd Immersion attraverso la qualità sonora, la cura per i dettagli e la volontà di offrire al pubblico un’esperienza che vada oltre la semplice esecuzione musicale.

Brani come "Set the Controls for the Heart of the Sun" e "A Saucerful of Secrets" sono spesso riproposti per omaggiare questo periodo sperimentale, sfruttando al massimo la tecnologia quadrafonica e le proiezioni visive per creare un ambiente sonoro totalizzante.


Conclusione


Ummagumma è un album coraggioso, il più audace della carriera dei Pink Floyd. È il manifesto della loro volontà di sperimentare, di rompere gli schemi e di spingersi oltre i confini della musica tradizionale. Per chi vuole scoprire le radici della creatività floydiana, Ummagumma è una tappa obbligata.

Se vuoi vivere questa eredità in un’esperienza dal vivo senza paragoni, non perdere i concerti di Pink Floyd Immersion.