Roger Waters è una delle figure più complesse e affascinanti del rock progressivo. Fondatore, bassista, autore e mente concettuale dei Pink Floyd, Waters ha plasmato la visione filosofica e sociale della band, trasformandola in un’esperienza sonora e narrativa unica.
Personaggio divisivo ma profondamente influente, Waters ha dato voce all’alienazione, alla guerra, all’autoritarismo e alla crisi dell’identità moderna. Oggi è considerato uno dei più grandi autori concettuali della storia della musica.
George Roger Waters nasce il 6 settembre 1943 a Great Bookham, nel Surrey, durante la Seconda guerra mondiale. Suo padre, Eric Fletcher Waters, insegnante e pacifista, morì in battaglia ad Anzio nel 1944, quando Roger aveva appena cinque mesi. Questo trauma diventerà un tema ricorrente nella sua produzione musicale.
Cresce con la madre e il fratello a Cambridge, dove conosce Syd Barrett e David Gilmour. Frequenta l’Architectural Department della Regent Street Polytechnic di Londra, dove incontra Nick Mason e Richard Wright: il nucleo originario dei futuri Pink Floyd.
Nel 1965 fonda i Pink Floyd Sound, poi semplicemente Pink Floyd. Inizialmente Waters è bassista e corista, mentre la leadership musicale è affidata a Syd Barrett. Dopo l’uscita di Barrett per problemi mentali nel 1968, Waters assume un ruolo sempre più dominante.
Con The Dark Side of the Moon (1973), scrive quasi tutti i testi e guida la visione concettuale dell’album. Il disco è un trionfo mondiale e definisce l’estetica floydiana fatta di riflessioni sulla vita, il tempo, la morte e la società moderna.
Segue Wish You Were Here (1975), incentrato sul distacco e sull’omaggio a Barrett. Ma è con Animals (1977) e soprattutto con The Wall (1979) che Waters diventa l’architetto assoluto del suono e del messaggio dei Pink Floyd, trasformando il rock in un manifesto sociale e teatrale.
The Wall è molto più di un album: è un’opera rock totale, un concept album cinematografico e teatrale nato dalla mente di Roger Waters. Il disco racconta la storia di “Pink”, un personaggio immaginario che costruisce un muro tra sé e il mondo, simbolo di alienazione, dolore, autoritarismo e oppressione educativa.
L’intero progetto è ideato, scritto e prodotto da Waters, che controlla ogni aspetto:
Scrive tutti i testi e la maggior parte delle musiche
Guida la produzione accanto a Bob Ezrin
Gestisce la regia dei live show e della futura trasposizione cinematografica
I brani come Another Brick in the Wall (Pt. 2), Hey You, Mother e Comfortably Numb (co-scritta con Gilmour) diventano inni intergenerazionali.
Il tour è spettacolare ma logisticamente infernale: il muro viene realmente costruito sul palco e poi abbattuto durante lo show. Solo 31 date vengono realizzate tra il 1980 e il 1981, ma diventano leggenda.
The Final Cut è il punto di rottura. Si tratta di un album quasi interamente di Waters, con pochissimo apporto degli altri membri:
È una sorta di sequel di The Wall, incentrato sulla guerra, sulla perdita del padre e sulla critica alla Thatcher.
Richard Wright viene escluso dal progetto.
Gilmour ha poco spazio e molte riserve sul disco.
L’atmosfera in studio è tesa, glaciale. Waters considera l’album un testamento personale, Gilmour lo definisce “troppo cupo e poco musicale”.
Nel 1985 Waters lascia ufficialmente i Pink Floyd, dichiarando la band “una forza creativa esaurita”. Ma Gilmour e Mason decidono di continuare.
Ne segue una battaglia legale, che Waters perde: i diritti sul nome “Pink Floyd” restano agli altri membri. Questo causerà una frattura insanabile tra Waters e Gilmour per oltre 20 anni.
Dopo aver lasciato i Pink Floyd, Roger Waters non abbandona la musica né le sue battaglie tematiche. Anzi, da solista si reinventa come autore di opere politiche e teatrali, continuando a usare la musica come strumento di denuncia.
Un concept album surreale e introspettivo che racconta un sogno ricorrente vissuto tra le 4:30 e le 5:12 del mattino.
Il disco è costruito come un flusso mentale e contiene brani emotivamente intensi.
Eric Clapton partecipa alla chitarra.
Un'opera politica ambientata in una Los Angeles distopica, raccontata attraverso la voce di Billy, un ragazzo disabile dotato di poteri straordinari.
Il tema centrale è il controllo delle informazioni e la guerra nucleare.
Meno fortunato commercialmente, ma molto ambizioso concettualmente.
Considerato il miglior album solista di Waters, anticipa le tematiche dell'era digitale e della perdita di empatia causata dai media.
Contiene la struggente "What God Wants", una critica alle religioni e al capitalismo.
L’album è registrato con tecnologie audio avanzate (QSound), e riceve grandi lodi postume.
Prodotto da Nigel Godrich (Radiohead), è il ritorno discografico di Waters dopo 25 anni.
Mette al centro la crisi globale, i rifugiati, l’ambiente, la manipolazione dell’informazione.
Suono ispirato a The Wall e Animals, ma con approccio moderno.
Tour leggendari: da The Wall Live a This Is Not a Drill
Anche da solista, Waters ha portato in scena tour spettacolari e profondamente concettuali.
Una nuova edizione del tour The Wall, con tecnologia moderna, visual potentissimi e un messaggio antimilitarista e umanista.
219 date in tutto il mondo
Più di 4 milioni di spettatori
Considerato uno degli spettacoli rock più imponenti di sempre
Un viaggio tra brani dei Floyd e materiale solista, con scenografie teatrali, critiche politiche e proiezioni immersive.
Grande enfasi su Animals e Wish You Were Here
Lo show diventa anche un film-documentario
Il suo tour “di addio” (forse), con palco centrale 360° e scaletta misto Floyd + solista.
Le tematiche: pace, giustizia, informazione, umanità
Visual potentissimi, stile teatrale e narrazione continua tra i brani
Roger Waters è da sempre un artista profondamente politicizzato. Fin dagli anni ’70, i suoi testi hanno denunciato:
L’alienazione sociale (The Wall)
L’avidità e il consumismo (Money, Welcome to the Machine)
L’autoritarismo (In the Flesh, The Fletcher Memorial Home)
La guerra (The Gunner’s Dream, Bring the Boys Back Home)
La manipolazione dell’informazione (Amused to Death)
Negli anni 2000 e 2010, il suo attivismo è diventato più diretto e visibile anche fuori dal palco. Waters è sostenitore:
Del movimento Free Palestine
Della campagna Boycott, Divestment and Sanctions (BDS) contro Israele
Della difesa dei diritti umani e delle minoranze
Di Julian Assange e Edward Snowden
Della lotta contro il cambiamento climatico
Le sue prese di posizione gli hanno causato forti critiche:
È stato accusato di antisemitismo per alcune sue scenografie (come il maiale con la Stella di David nel tour di The Wall). Waters si è sempre difeso dicendo che le sue critiche sono politiche e non religiose.
Alcuni show sono stati cancellati o ostacolati (in Germania e Polonia).
I media si dividono tra chi lo considera un “eroe della verità” e chi lo accusa di “eccesso di ideologia”.
All’età di oltre 80 anni, Roger Waters continua a esibirsi, scrivere e parlare al mondo. È uno degli ultimi rocker ideologici: non ha mai cercato di piacere a tutti, non ha mai ammorbidito i suoi messaggi per vendere più dischi.
Per molti fan:
È un poeta della crisi moderna.
È colui che ha dato anima e sostanza ai Pink Floyd.
È un autore capace di raccontare l’inquietudine collettiva attraverso la musica.
Per altri:
È un artista ostinatamente divisivo, troppo focalizzato sulle sue battaglie personali.
Senza Gilmour e gli altri Floyd, la sua musica perde parte della magia sonora.
Ma tutti concordano su un punto: senza Roger Waters, i Pink Floyd non sarebbero mai diventati la leggenda che sono oggi.
Roger Waters è un artista totale. Non si limita a scrivere canzoni: crea mondi concettuali, narrazioni teatrali, messaggi politici e riflessioni esistenziali. È l’autore che ha trasformato i Pink Floyd da band psichedelica a monumento della coscienza collettiva.
Ha firmato opere che ancora oggi parlano di noi, delle nostre paure, delle nostre guerre interiori e del bisogno disperato di verità.
Waters è spesso scomodo, a volte estremo, ma mai banale. La sua musica è un viaggio attraverso la realtà, lo spirito umano e la necessità di abbattere i muri, reali o simbolici.
Scopri lo spettacolo Pink Floyd Immersion, il tributo quadrafonico in alta fedeltà che porta in scena l’intero universo musicale dei Pink Floyd con una resa tecnica e scenica senza paragoni.
Dai testi di The Wall alle atmosfere di Animals e Dark Side of the Moon, lo show rende omaggio al genio di Waters… come se fossi in uno dei suoi concerti.