Se Roger Waters era la mente, Gilmour l’anima e Richard Wright l’atmosfera, Nick Mason è stato il cuore pulsante dei Pink Floyd. Unico membro presente in tutti gli album della band, Mason ha contribuito in modo silenzioso ma essenziale alla costruzione dell’estetica floydiana.
Batterista dallo stile unico, architetto sonoro e custode della memoria storica del gruppo, è oggi riconosciuto come uno dei pilastri del rock psichedelico e progressive, nonché ambasciatore ufficiale del lascito musicale dei Floyd.
Nicholas Berkeley Mason nasce il 27 gennaio 1944 a Birmingham, in Inghilterra. Figlio di un regista cinematografico, cresce in un ambiente creativo e frequenta il Regent Street Polytechnic (oggi University of Westminster) per studiare architettura.
È proprio lì che incontra Roger Waters e Richard Wright, con i quali forma una band studentesca, i Sigma 6, da cui nasceranno i Pink Floyd.
Fin dall’inizio, Mason si distingue per uno stile non convenzionale alla batteria:
Non è un virtuoso alla Keith Moon o John Bonham
Ma ha un approccio atmosferico, tribale, jazzato
Utilizza il drum set come strumento narrativo, al servizio della musica e del concept
Nick Mason ha contribuito a modellare il sound floydiano fin dai primi anni, con un approccio originale e funzionale.
La sua batteria non è mai al centro della scena, ma sorregge e guida i viaggi sonori della band.
In The Piper at the Gates of Dawn (1967), Mason accompagna le visioni lisergiche di Syd Barrett con ritmiche oblique, jazz e minimaliste.
In A Saucerful of Secrets (1968), la title track mostra il suo stile tribale e ipnotico, con colpi ripetitivi che creano tensione e sospensione.
Con Ummagumma (1969), esplora anche la composizione autonoma: nel suo pezzo solista The Grand Vizier’s Garden Party, sperimenta con fiati, percussioni e atmosfere barocche.
In Meddle (1971), specialmente nel capolavoro Echoes, Nick Mason dosa cassa, rullante e piatti con precisione chirurgica, creando un paesaggio sonoro sospeso tra jazz, psichedelia e ambient.
Con The Dark Side of the Moon (1973), perfeziona un drumming essenziale ma evocativo:
Time inizia con una sequenza di orologi e poi deflagra in una batteria secca e in levare
Money adotta un tempo in 7/4, mostrando competenza tecnica e controllo del groove
In Wish You Were Here (1975), è meno protagonista ma sempre impeccabile: sostiene Shine On You Crazy Diamond con grande delicatezza.
Con l’arrivo della fine degli anni ’70, i Pink Floyd diventano una delle band più importanti al mondo, ma anche una delle più divise internamente.
Roger Waters assume il controllo creativo e i rapporti tra i membri si deteriorano profondamente.
Durante le registrazioni dell’opera monumentale ideata da Waters, Nick Mason si ritrova in una posizione difficile:
È ancora formalmente un membro attivo
Ma gran parte della batteria viene suonata da Jeff Porcaro (Toto) o programmata in studio
Waters pretende precisione assoluta, costringendo Mason a un approccio più meccanico e meno creativo
Nonostante ciò, partecipa al tour mondiale The Wall (1980–81), rimanendo l’unico membro insieme a Waters e Gilmour a partecipare a tutte le date.
Questo è un album praticamente solista di Waters, in cui Wright è già stato estromesso e Mason ha un ruolo marginale.
Il disco è cupo, arrabbiato e politicamente carico: la crisi della band è ormai irreversibile.
Nel 1985, Roger Waters abbandona i Pink Floyd, dichiarando che la band è “creativamente finita”.
Ma David Gilmour e Nick Mason decidono di continuare, rivendicando il nome Pink Floyd.
Ne nasce una causa legale tra Waters e il duo, che termina con un accordo:
Gilmour e Mason mantengono il nome Pink Floyd
Waters conserva alcuni diritti su The Wall e The Final Cut
Mason è l’unico membro a non interrompere mai il suo legame con la band, mantenendosi neutrale ma fedele al gruppo.
Dopo l’uscita di Waters, Nick Mason diventa, insieme a Gilmour, il custode ufficiale del nome Pink Floyd. Pur non essendo un compositore principale, è fondamentale nella struttura organizzativa, nei tour e nell’identità della band.
Questo album segna la nuova era floydiana:
Gilmour è leader creativo
Wright rientra come turnista, Mason come membro ufficiale
La batteria, però, è in gran parte suonata da musicisti esterni (come Carmine Appice e Jim Keltner), perché Mason, in quel momento, si sente tecnicamente “arrugginito”
Ma durante il tour successivo, Mason torna in piena forma, sostenendo i live con precisione e potenza.
In questo album, Mason torna completamente attivo:
Partecipa alle sessioni con nuova energia
Usa batteria acustica ed elettronica per creare paesaggi sonori più ambient
Partecipa anche alla scrittura di alcuni brani (come Wearing the Inside Out)
Il tour mondiale di The Division Bell, documentato nel live Pulse, è il culmine dell’epoca post-Waters:
Mason guida una band estesa con musicisti e coristi di alto livello
La performance di brani come Time, Comfortably Numb e Shine On You Crazy Diamond lo mostra in grande forma tecnica
Il suo drumming è più incisivo e scenico, supportato da tecnologie moderne e arrangiamenti spettacolari
Mason dimostra che la sua forza non è nel virtuosismo, ma nella coerenza e nella solidità.
Dopo la fine dell’attività dei Pink Floyd negli anni 2000, Nick Mason non si ritira dalle scene. Al contrario, diventa il vero ambasciatore dello spirito floydiano, mantenendo vivo il patrimonio culturale della band.
Nel 2004 pubblica il libro autobiografico “Inside Out – A Personal History of Pink Floyd”, un racconto dettagliato e onesto della storia della band:
Ricco di aneddoti, backstage e fotografie inedite
Considerato una delle fonti più affidabili sulla band
Dimostra la sua natura pacata, diplomatica e riflessiva
Partecipa regolarmente a conferenze, eventi e mostre, e diventa il rappresentante “ufficiale” dei Pink Floyd negli archivi, ristampe e progetti celebrativi.
Nel 2018, Mason sorprende tutti lanciando un nuovo progetto live con musicisti come Guy Pratt e Gary Kemp (Spandau Ballet).
Il concept è innovativo:
Portare in scena solo brani dei primi Pink Floyd (periodo Syd Barrett e primi ’70)
Con un suono moderno, energico, ma fedele allo spirito originale
Il successo è immediato. Il tour "Live at the Roundhouse" diventa un evento celebrato da critica e pubblico.
Nick Mason, a oltre 75 anni, dimostra di essere ancora creativo, attivo e appassionato.
Un vero artista, che non ha mai smesso di suonare, raccontare e vivere la musica.
Nick Mason è stato ed è il battito costante dei Pink Floyd.
Più che un semplice batterista, è stato il collante umano e musicale di una delle band più influenti del Novecento.
La sua costanza, il suo stile discreto ma personale e la sua passione per l’arte fanno di lui una figura imprescindibile per chiunque voglia comprendere l’essenza dei Floyd.
Nel tributo Pink Floyd Immersion, la potenza ritmica e l’intensità atmosferica del batterismo di Mason rivivono in alta fedeltà quadrafonica, con visual, luci ed effetti unici.
Ritrova l’energia di Time, la profondità di Echoes, il groove di Money e la psichedelia di Set the Controls for the Heart of the Sun… dal vivo.