Il Division Bell Tour fu l’ultima grande tournée dei Pink Floyd. Si svolse nel 1994, in supporto all’album The Division Bell, e rappresentò la chiusura del cerchio di una carriera leggendaria. Fu il tour più imponente e spettacolare mai realizzato dalla band, e uno dei più epici nella storia del rock.
Dopo anni di silenzio e l’uscita di Roger Waters, il gruppo tornò sul palco con una formazione guidata da David Gilmour, insieme a Richard Wright e Nick Mason, dimostrando che i Pink Floyd erano ancora capaci di emozionare, innovare e attirare milioni di fan in tutto il mondo.
Il Division Bell Tour iniziò il 30 marzo 1994 a Miami, Florida, e si concluse il 29 ottobre 1994 a Londra. In totale:
112 spettacoli
68 città in 17 paesi
oltre 5 milioni di spettatori
incasso superiore a 250 milioni di dollari
Lo show fu realizzato con una produzione tecnica senza precedenti:
un palco circolare di 65 metri,
schermi giganti per proiezioni video,
un sistema audio surround,
oltre 700 tonnellate di attrezzature trasportate con 20 tir.
Ogni concerto era un’opera d’arte visiva e sonora.
La scenografia del tour fu progettata dallo stesso Mark Fisher, autore anche del set di The Wall Tour. Il palco includeva:
un gigantesco schermo circolare (“Mr. Screen”)
effetti laser multicolore
proiezioni sincronizzate
strutture mobili
luci robotizzate
pirotecnica controllata al millisecondo
Il risultato era un’immersione totale, in cui la musica si fondeva con immagini visionarie e atmosfere spaziali. Ogni brano era accompagnato da contenuti visivi progettati ad hoc: animazioni, effetti video e giochi di luce che interagivano in tempo reale con il suono.
Ogni serata era un tributo alla carriera della band. La setlist univa brani dell’ultimo album e classici immortali:
“Shine On You Crazy Diamond”
“Learning to Fly”
“High Hopes”
“Keep Talking”
“Wish You Were Here”
“Another Brick in the Wall”
“Comfortably Numb”
“Run Like Hell”
Momento clou di ogni show era l’esecuzione integrale di “The Dark Side of the Moon”, evento straordinario ripreso per la prima volta dai tempi del tour originale del 1973.
Con Waters fuori dalla band, David Gilmour diventò il leader indiscusso. La sua voce e la sua chitarra guidavano ogni serata, regalando assoli intensi e profondi. Con lui, Richard Wright tornò a suonare un ruolo fondamentale, dopo anni di allontanamento.
Il Division Bell Tour segnò anche una rinascita per la band, più coesa sul palco rispetto agli anni precedenti, con musicisti aggiuntivi di grande talento come Guy Pratt al basso, Jon Carin alle tastiere e due coriste di eccezione.
Dal tour fu tratto Pulse, doppio album live pubblicato nel 1995, che include la registrazione completa del concerto all’Earls Court di Londra.
Pulse rappresenta la testimonianza ufficiale dell’apice raggiunto dai Pink Floyd in questa fase finale.
L’album divenne un best-seller globale:
primo posto in UK e USA
oltre 10 milioni di copie vendute
incluso un DVD spettacolare
L’edizione originale aveva una lucina rossa pulsante sulla confezione, simbolo del battito eterno del gruppo.
Il Division Bell Tour fu l’ultima tournée dei Pink Floyd. Non fu mai dichiarata ufficialmente la fine dell’attività live, ma dopo il 1994 la band non si esibì mai più al completo.
Fu un commiato elegante e grandioso, che univa nostalgia, potenza tecnica e bellezza sonora. L’ultima volta in cui milioni di fan poterono vedere la band sul palco, avvolta da luci, fuochi, emozioni.
Standard elevatissimi per la produzione live
Innovazioni visive poi adottate da U2, Muse, Radiohead
L’idea di un concerto come esperienza immersiva e multisensoriale
Un’eredità viva ancora oggi, nei tributi e nelle reinterpretazioni artistiche
È proprio da questo tour che ha origine il concetto di Pink Floyd Immersion, lo spettacolo che oggi ripropone l’esperienza visiva e sonora in versione quadrafonica.
Pink Floyd Immersion si ispira proprio a questo tour per:
la qualità del suono in alta fedeltà quadrafonica
l’uso di videoproiezioni e giochi di luce sincronizzati
la scaletta che ripercorre tutti i classici, inclusi i brani di The Division Bell
Brani come “High Hopes”, “Keep Talking” e “Shine On” sono eseguiti con una precisione filologica, arricchita dalla tecnologia moderna.
Ogni spettatore viene immerso in un mondo sonoro e visivo che rende omaggio a quel tour leggendario.
Il Division Bell Tour fu l’ultimo ruggito di una band che ha cambiato la storia della musica. Un evento irripetibile che ha lasciato il segno in milioni di fan e ha fissato nuovi parametri per i concerti live.
Se vuoi rivivere quella magia oggi, non puoi perderti Pink Floyd Immersion: l’unico tributo con impianto in quadrafonia, effetti visivi e fedeltà assoluta all’eredità della band.